domenica 31 ottobre 2021


 Presentazione del libro di Alberto Rosselli presso la bella sede della Domus Cultura di Genova.







martedì 26 ottobre 2021


 Il Processo di Tokyo.


Breve riflessione sulla non validità giuridico-morale del Processo di Norimberga e di quello di Tokyo (Seconda Guerra Mondiale).
"Una vittoria militare o ideologica non conferisce mai una legittimità etica assoluta al vincitore. La Storia (ivi inclusa quella 'militare') non è, infatti, una pratica o una scienza 'morale', ma il susseguirsi di azioni e reazioni chimiche e fisiche innescate, quasi paradossalmente, dalla passione irrazionale umana. Attribuire validità morale ad una vittoria militare sarebbe come attribuire al fenomeno della combustione una valenza etica a seconda del grado di calore raggiungibile da un forno rispetto ad un altro" (Alberto Rosselli, 'Il processo di Tokyo', Mensile AREA, 2005).

 In Italia conosciamo tre categorie di 'storici'. I 'giallisti dietrologici', faziosi ed elucubranti; i 'cattedrattici' (ben pagati) magniloquenti e servili verso chi li paga, e, in ultimo, gli 'storici onesti' che, rinunciando ad esibire gli stilemi della vana e tossica 'erudizione', e che hanno il coraggio di divulgare nozioni vere, oneste, che hanno faticosamente strappato ai 'libri proibiti' dal Regime, alle biblioteche polverose e agli archivi sommersi da menzogne. Soltanto i Divulgatori della Verità storica appartengono alla categoria dei Cronisti Veri propriamente detti, cioè obiettivi. Spregiudicati, sempre, e refrattari alla remunerativa mitologia storicistica 'progressista' (quella che rende sempre onori e denari).

giovedì 14 ottobre 2021


 Brevi riflessioni sul Mondo Moderno.


La delazione è l'arma dei deboli e delle persone che covano rancori inconfessabili o pretese assurde. Amo maggiormente essere aggredito o insultato di persona. Ma vorrei guardare negli occhi chi biasima, a torto o a ragione, un mio comportamento o un mio pensiero. La delazione getta un'ombra sinistra non tanto su chi la subisce, ma su chi la esercita.

 

 

In quel capolavoro - mi riferisco alla 'Scienza Nuova' (opera del grande Giambattista Vico tanto disprezzata dai razionalisti e dai post Illuministi) - Vico spiega in due parole l'aspetto metafisico della Storia rigettandone ogni facile interferenza 'meccanicistica'.
Per Vico di tutte le forme di conoscenza umana, l'unica che assomigli analogicamente alla scienza divina è la Storia, poiché nelle altre forme di conoscenza l'oggetto conosciuto non è stato affatto l'uomo, che è il soggetto; al contrario la Storia analogicamente possiede la stessa perfezione che in Dio ha la Scienza metafisica, anche perché in Dio si identificano oggetto e soggetto. In tal modo l'intera tradizione cartesiana viene completamente smontata da Vico. Non soltanto la Storia è Scienza - contro il pensiero illuminista e razionalista che nega alla Storia il carattere di Scienza - bensì è l'unica Scienza di cui l'uomo sia in grado di gestire perché è l'unica nella quale Soggetto e Oggetto si identificano.
 
 
 Dopo il Comunismo e il Nazismo (il Fascismo non fu una dittatura, ma più semplicemente un modesto ed imperfetto 'regime autoritario') l'Europa, intesa come 'realtà politica', non esiste affatto. O meglio, esiste in quanto 'dittatura ambigua, subliminale, ma assoluta' della finanza speculativa e dell'anarchia etica: un capolavoro portato a compimento dal Relativismo politologico e filosofico. Quello destinato a distruggere l'identità culturale di un Continente.
 
 
 Il problema del Centrodestra politico sta nella sua congenita allergia alla Cultura. Sono asini, in buona fede. Ma asini. La Sinistra (che è composta da asini 'diligenti') è destinata a vincere. Non certo per le sue idee (puerili e nocive), ma per la sua costanza nel fare i compiti a casa.
 
 
L'essere di Sinistra è una malattia mentale? Forse. ma quel che è certo è che fa venire il pisello mollo. Suvvia, esistono anche Signore che amano essere schiaffeggiate, per conseguire un orgasmo, anche tramite un mocio Vileda,.. sebbene dubiti che ciò rappresenti la norma....
"Il mondo 'sinistroide' è una “pseudocomunità paranoide”, cioè un sistema immaginario dentro al quale c’è la verità e la giustezza, mentre fuori prevale un dispositivo persecutorio e cattivo."
Vladimir Bukovskij - come ricorda giustamente il giornalista e scrittore Adriano Segatori (leggi sue puntuali considerazioni su 'Primato Nazionale' 2015) - disse molto tempo fa che non può esistere un 'sinistroide' intelligente e in buona fede: se è in buona fede, è un cretino, se è intelligente ha interessi personali sufficientemente loschi per esserlo. Il grande dissidente russo non era a conoscenza di un’altra variabile, oltre alla sua condivisibile interpretazione.
La terza alternativa veniva proposta nel 1996 dal professor Raffaele Vizioli, ordinario di Neurologia all’Università “La Sapienza” nonché vive-presidente della Società italiana di Psichiatria biologica, in un saggio dal titolo “Psicopatologia del comunismo”. Al di là delle specificazioni didattiche, e valutando soltanto il comportamento verbale e non verbale dei vari comitati antifascisti e pacifisti, si può facilmente arrivare ad una diagnosi di psicosi paranoide con ragionevole certezza.
Il pensiero del 'sinistroide' è organizzato su uno schema esclusivamente emotivo, che nega qualsivoglia parametro di realtà e che agisce sugli strati pulsionali e primitivi del sistema rettile del cervello.
Il meccanismo psicopatologico è facilmente comprensibile con alcuni esempi. “Il comunismo ha sempre combattuto per la democrazia, la libertà e il benessere dell’uomo”. Ora, c’è qualcuno che possa documentare questa affermazione in un qualunque paese del mondo – dalla Rivoluzione di ottobre ad oggi? C’è qualche popolo che possa testimoniare sulla prosperità ottenuta e sui diritti individuali esercitati in un potere socialista? Nessuno.
I disastrati apologeti ti risponderebbero che quello non era il “vero” comunismo, e che il vero comunismo è altro e altrove. “Il comunismo è il difensore delle minoranze e delle ragioni personali”. Dove? In Italia, dove il PCI espelleva l’omosessuale Pasolini per indegnità morale? In Spagna, paese europeo che ha conosciuto la più sanguinaria eliminazione degli anarchici alleati? All’Est? Dove in nome dell’ateismo di Stato vennero imprigionati e soppressi decine di migliaia di cristiani e le chiese trasformate in granai?
“Il socialismo è per la pace tra i popoli”. È un po’ difficile da sostenere questa tesi da parte di una ideologia che ha procurato oltre cento milioni di morti, a meno che per pace non si consideri quella eterna cimiteriale di tutti gli oppositori attivi, e quella della censura poliziesca che ha riempito carceri e gulag di dissidenti di ogni tipo.
Gli esempi potrebbero continuare, ma una domanda sorge spontanea: se questa è una malattia, quale potrebbe essere la cura? È qui che la questione si fa scottante.
Il problema clinico è talmente grave che rientra in quei disturbi che vengono considerati non solo incurabili, ma addirittura intrattabili. L’ideal-tipo comunista è un narcisista talmente invischiato nella propria falsa identità che non può tollerare un confronto con la realtà.
I suoi meccanismi difensivi sono quelli primitivi: la negazione, che allontana ogni responsabilità e presa di coscienza, e la proiezione, che rinvia ad altri ogni causa dei fallimenti e delle frustrazioni. Mentre da un lato c’è una percezione inconscia, e inammissibile razionalmente, del fallimento personale e politico, dall’altro subentra una compensazione patologica per affrontare il senso di impotenza e di delusione.
La sua debolezza, la sua incompetenza e la sua disgrazia esistenziale scatenano delle reazioni eccessive che, alla fine, diventano un vero e proprio abito mentale ed una struttura caratteriale. Il comunista non accetta l’incertezza, quindi la dialettica ragionata, ma vive e si relaziona con l’altro e il mondo circostante solo attraverso il filtro del sospetto e della diffidenza, perché le sue difese psicotiche – fondamentali per sostenere una pur distorta immagine idealizzata di sé – gli impediscono di confrontarsi con punti di vista altrui, di accettare un livello di fiducia, di condividere ipotesi e prospettive.
Il mondo 'sinistroide' è una “pseudocomunità paranoide”, cioè un sistema immaginario dentro al quale c’è la verità e la giustezza, mentre fuori prevale un dispositivo persecutorio e cattivo.
Tale stato psichico comporta necessariamente un unico sentimento: l’odio. In altre parole, se tutto è interpretato contro di lui, tutto è nemico, quindi da odiare e da distruggere. All’interno di questa logica perversa e regressiva, il contraddittorio non può essere tollerato e l’unica azione possibile è tacitare chiunque sia percepito come un pericolo per la propria identità contraffatta e malata.
Stravolgimento della realtà, negazione della stessa e presunzione di verità assoluta da imporre con ogni mezzo. Questa è la dinamica paranoica e comunista. Si racconta da parte di Trockij che di fronte ad un progetto velleitario e inconcludente Lenin questi abbia risposto: “Se il mio piano contrasta con la realtà, peggio per la realtà”. Lenin ha fallito, il comunismo è miseramente finito, l’unica cosa certa – al di la dell’impossibile dialogo – che questi relitti rimasti moriranno pazzi.
Adriano Segatori, 'Primato Nazionale', 17 Maggio 2015.
 
Vladimir Konstantinovič Bukovskij
 
 Il 'nichilismo progressista' che sta erodendo la nostra civiltà occidentale è - come osserva Claudio Bonvecchio - la svalutazione dei Valori supremi; non a caso la sua essenza è il tecnicismo e il formalismo privo di ethos (l'antica 'teoria del vivere' greca) e di nomos (lo 'spirito supremo delle leggi' , anch'esso dell'antica Grecia). A questo proposito, giova ricordare che gli stessi Greci - come afferma giustamente Francesco Lamendola - non credevano nel progresso, ma in una Legge metafisica espressione di una Volontà divina.
 
 Parafrasando Alain De Benoist: l'errore capitale dei 'pacifisti' sta nel considerare la Guerra e la Pace quali concetti non politici, ma morali. Da qui l'intolleranza ideologica ed etica che consente al sedicente 'giusto' di sterminare il sedicente 'portatore di mali'. Il tutto, ovviamente, in nome e a beneficio della 'fraternità globale'.
 
 La Cultura può essere definita come "la trasmissione da una generazione all'altra, attraverso l'insegnamento orale e scritto, di apprendimenti, usanze, valori ed altri fattori che influiscono profondamente sui comportamenti" (North Douglas). In altri termini, le Comunità devono dunque conservare e definire 'quadri identitari' propri, inattaccabili, da trasmettere alle generazioni future appartenenti ad un determinato 'territorio', pena pericolose, innaturali e fuorvianti commistioni.
 
 Penso (da tempo) che la Democrazia si stia, purtroppo, mutando in Demagogia. Concetto ormai vuoto poiché privo di una regola morale trascendente, la Democrazia è foriera di molte Libertà che, tuttavia, vengono sfruttate e 'abusate' in senso nichilista e relativista, trasformando, in questo modo, la Libertà in comoda 'licenza', e consentendo a tutti gli idioti e agli ignoranti di acclamare ogni nuova 'regola' progressista che non contempli alcuna 'regola' etica.
 
 
Pierre Manent (filosofo e politologo 'liberale' francese e autore di "Situation de France", testo che illustra l'impotenza francese di fronte all'avanzata dell'Islam):
"Non è più sufficiente la 'laicità' per combattere l'Islam. E diversamente da quanto sostengono i 'liberi pensatori', il pensiero laico nulla può contro la religione musulmana...Occorre un ritorno alla fede cristiana".
 
 "Nel Simbolismo cristiano Destra e Sinistra rappresentano due poli o principi in opposizione. La Destra è da ricondurre al principio celeste, attivo, maschile, solare e dispensatore di luce, che corrisponde alla razionalità, alla funzione analitica della mente umana (con sede nell'emisfero sinistro del cervello). La Sinistra è invece il principio terreno, ricettivo, femminile, lunare e oscuro, che corrisponde alla funzione intuitiva e olistica della mente (con sede nell'emisfero destro)...Detto ciò, i termini 'maschile e 'femminile' non vanno mai intesi con riferimento soltanto al sesso. Maschio e Femmina posseggono in potenza sia il principio 'maschile', sia quello 'femminile, e talora sono raffigurati simbolicamente come 'congiunti', come una coppia sovrapponibile, ad illustrare il senso di tale principio (cfr. Donna, Unione, Uomo).
 
 L'infatuazione è il borotalco profumato del cuore. E' un piacevole, ma inaffidabile venticello, ma va via con un soffio di Maestrale contario. L'Amore (quello vero) è, al contrario un vento costante, non necessariamente impetuoso, ma costante: nel tempo e a dispetto del dio Eolo. Esso non bada, infatti, all'andamento dei venti o al passaggio delle stagioni. E' un sentimento - sotto questo aspetto - 'metafisico', ma allo stesso tempo, reale e concreto.
 
 
"Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento."
Henri-Frédéric Amiel (Ginevra, 27 settembre 1821 – Ginevra, 11 maggio 1881) è stato un filosofo, poeta e critico letterario svizzero.

martedì 5 ottobre 2021


 

Libri consigliati.
 
"Nel Simbolismo cristiano Destra e Sinistra rappresentano due poli o principi in opposizione. La Destra è da ricondurre al principio celeste, attivo, maschile, solare e dispensatore di luce, che corrisponde alla razionalità, alla funzione analitica della mente umana (con sede nell'emisfero sinistro del cervello). La Sinistra è invece il principio terreno, ricettivo, femminile, lunare e oscuro, che corrisponde alla funzione intuitiva e olistica della mente (con sede nell'emisfero destro)...Detto ciò, i termini 'maschile e 'femminile' non vanno mai intesi con riferimento soltanto al sesso. Maschio e Femmina posseggono in potenza sia il principio 'maschile', sia quello 'femminile, e talora sono raffigurati simbolicamente come 'congiunti', come una coppia sovrapponibile, ad illustrare il senso di tale principio (cfr. Donna, Unione, Uomo).