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domenica 21 ottobre 2018
Soltanto i 'ricercatori della Verità' (ancella di ogni anima linda assetata di passato, ma anche di presente)
appartengono alla ristretta categoria degli Storici Onesti (alla quale
alcuni mi attribuiscono di appartenere, forse per simpatia). Per fare il
mio mestiere occorre essere: umili, comprensibili, onesti
intellettualmente e, soprattutto, refrattari alla 'mitologia'
progressista e capitalista del divenire umano secondo schemi inalterabili: barzelletta
demenziale e priva di ogni fondamento. La Storia non è un elenco del
telefono, ma un susseguirsi animato, differenziato e pulsante. Non è mai
causualità, ma il divenire soggetto ad una regola metafisica
invisibile. Se così non fosse il dolore di una perdita non sarebbe un
dolore e la felicità di assistere alla nascita di una nuova creatura non
varrebe nulla.
Il filosofo Augusto Del Noce aveva previsto la trasformazione del conflitto ideologico tra liberisti e socialisti in una 'gara amichevole' tra imprese rosse e imprese bianche, entrambi protese alla conquista del mercato globale. Quel mercato che consente - grazie allo sfruttamento dell'uomo - di vendere ai derelitti prodotti ancora 'inesistenti' con denaro di cui non possiedono proprietà, poiché tenuto in ostaggio dai poteri finanziari e bancari transnazionali.
Da quando i marxisti 'sessantottini' hanno smesso di credere in Marx
(anche perché, probabilmente, non lo avevano mai compreso, scambiandolo
per il bigliettaio di un Luna Park liberticida e nichilista), i
cattolici prêt-à-porter hanno smesso di credere in Cristo, sbambiando
la metafisica per un semplice conto 'profitti e perdite'.
Ci lamentiamo tanto della società, ma a ben vedere, se il neo
capitalismo nichilista e privo di anima, trasforma l'uomo in un
'prodotto', è anche vero che la società attuale è il prodotto dell'uomo
che ha smarrito ogni anelito metafisico. Onde il dualismo di bene e male
che troveremo nelle pieghe della società, sarà lo stesso di cui è
pervasa l'anima del 'nuovo mondialismo' tendente ad eliminare il
concetto di autocoscienza e di appartenenza da ogni singolo,
trasformandolo in un piccolo ingranaggio inanimato.
Un interprete del nichilismo neognostico, Sergio Quinzio, ha elogiato i
rapporti omosessuali consumati per contrarre il virus Hiv. Secondo
Quinzio, l'unica forma di amore e solidarietà oggi praticabile sarebbe
dunque la trasmissione di una malattia mortale.. Bene. Ad un anziano
goliarda come il sottoscritto non rimae che ridere (anche perché la
risata tiene alla larga i tetri 'sapienti' della classe dominante).
Contro l'assurdità e l'idiozia dotta di un Quinzio, la libera satira può
distillare per i nostri cuori e cervelli preziosi antidoti. Ma per
sapere ridere del falso occorre, tuttavia, avere un cattivo carattere,
essere solitari.
Il grande Augusto Del Noce (filosofo da molti dimenticato) dimostrò, nel
silenzio tombale imposto dal Pensiero Unico, che nella resa
incondizionata ai miti delle tecnocazia, della finanza speculatrice e
della tecnologia progressista, stava la cova delle uova marce della
Nuova Modernità. Uova marce che avrebbero (come sta accadendo) creato un
capitalismo economico 'religioso', ma ben più oppressivo che la Storia
abbia mai concepito e conosciuto. Un capitalismo fatto di nulla, dove
la materia si confonde con l'uomo, ma comunque sia buonista e
multiculturale. Un 'unica fede mondiale destinata a distruggere le tre
Virtù Teologali, aprendo il baratro all'ingiustizia sociale tramutata in
scienza eletta e ineluttabile; al niente dialettico permeato da un
nichilismo divenuto falsa virtù.
venerdì 19 ottobre 2018
Molti si doimandano quale sia stato l'inizio della fine della Repubblica italiana.
Spiego, in sintesi.
Ettore Bernabei, nel suo frammento autobiografico 'L'uomo di fiducia', ha rievocato un oscuro episodio della Storia italiana contemporanea. Correva l'anno 1946. In quell'anno (era febbraio) avvenne la firma di un patto segreto finalizzato alla spartizione dei poteri (Cfr. E. Bernabei.L'uomo di fiducia, Mondadori, MIlano 1999). Firmatari della spartizione del nostro Paese furono il banchiere occultista Raffaele Mattioli (1895-1973) e i politici Alcide De Gasperi (1881-1954) e Palmiro Togliatti (1893-1964). In esecuzione dell'accordo, concluso tra le mura mute della potente banca, fu stabilito il duraturo predominio dei poteri finanziari sui poteri politici 'avviati' alla pura apparenza. Agli 'iniziati' fu affidato il potere della finanza, ai democristiani venne attribuita la regia della scena politica (ministero degli Interni) e la Cassa del Mezzogiorno. Ai comunisti venne affidato il compito di dominare la Scuola, la Magistratura e l'Università. Questa è la verità.
Spiego, in sintesi.
Ettore Bernabei, nel suo frammento autobiografico 'L'uomo di fiducia', ha rievocato un oscuro episodio della Storia italiana contemporanea. Correva l'anno 1946. In quell'anno (era febbraio) avvenne la firma di un patto segreto finalizzato alla spartizione dei poteri (Cfr. E. Bernabei.L'uomo di fiducia, Mondadori, MIlano 1999). Firmatari della spartizione del nostro Paese furono il banchiere occultista Raffaele Mattioli (1895-1973) e i politici Alcide De Gasperi (1881-1954) e Palmiro Togliatti (1893-1964). In esecuzione dell'accordo, concluso tra le mura mute della potente banca, fu stabilito il duraturo predominio dei poteri finanziari sui poteri politici 'avviati' alla pura apparenza. Agli 'iniziati' fu affidato il potere della finanza, ai democristiani venne attribuita la regia della scena politica (ministero degli Interni) e la Cassa del Mezzogiorno. Ai comunisti venne affidato il compito di dominare la Scuola, la Magistratura e l'Università. Questa è la verità.
giovedì 18 ottobre 2018
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