Dipinto di Hieronymus Bosch.
Contro la 'falsa Chiesa'.
Di Alberto Rosselli
Pane al
pane, vino al vino. La Chiesa non può essere 'sociale', mondana o filo
marxista (come desidera papa Bergoglio, apostata conclamato), ma nemmeno
capitalista in senso speculativo finanziario e mondialista, poiché
entrambi questi sistemi storici hanno dimostrato di non essere capaci di
di assicurare a tutti gli uomini i diritti fondamentali professati da
Cristo e dal Diritto Naturale. Ma a quanto pare l’Occidente (ormai conta
minato
dalla lue nichilista e relativista atea) sembra essersi fatto sordo
alla parola di Dio. Non a caso la deforma, la adultera (attraverso
buonismi ipocriti), la scompone, la tradisce (attraverso un finto agire
'umanitario'); ne fa - in sostanza - oro per gli sciocchi,
secolarizzandone il contenuto. “In seguito alla morte di Dio, tutti i
falsi profeti si considerano eredi di Dio”. Di qui le nuove, fragili
escatologie proiettate in un futuro esclusivamente mondano e telematico;
di qui il proliferare di improbabili, nuove dottrine basate sul
relativismo egoistico, sulle mode globalizzatrici e 'scientiste', frutto
anch’esse della 'storicizzazione' radicale del cristianesimo. Di di qui
la corsa folle verso l’utopia della tecnologia intesa come nuova ed
unica Religione. E il tutto nell’illusione collettiva di avere
imboccato una facile scorciatoia in nome di una sorta di
“antropocentrismo illuminato”, utile forse a garantire interessi
diplomatici e commerciali di potenti e di gruppi finanziari, a tutelare
gli investimenti, a distruggere i salari, le pensioni, ma a mantenere
sempre più l’uomo-schiavo nella sua permanente e sostanziale incertezza
esistenziale, cioè preda inerme del Male.
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