Complessivamente, sotto diversi aspetti, la condizione della donna nell'Islam rimanda a una "antropologia culturale e religiosa profondamente diversa" da quella cristiana (CEI, 2005, I matrimoni tra cattolici e musulmani in Italia, 4). Sebbene alcuni accenni del Corano rimandano a una posizione formalmente paritaria, sono diversi gli elementi che portano a pensare a una posizione svantaggiata della donna nell'islam:
- secondo numerosi detti, la maggior parte delle persone dannate nell'eternità sono donne, a causa della loro mancanza di fede, intelletto e gratitudine verso i mariti;
- le donne non sono incoraggiate a partecipare alla preghiera pubblica nella moschea, e quando lo fanno la loro posizione fisica è separata e subalterna all'assemblea maschile;
- dal punto di vista giuridico la loro posizione è dimezzata rispetto agli uomini quanto alla testimonianza legale e all'eredità;
- numerosi elementi disparitari sono ravvisabili nel diritto matrimoniale islamico;
- in molti paesi africani esiste la prassi della mutilazione genitale femminile, debolmente suffragata da un detto di Maometto;
- le donne hanno l'obbligo di portare il velo.
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