domenica 26 novembre 2017



Comunicato Stampa
" Luoghi atemporali "

Mostra personale di pittura di: Federico Buzzi
A cura di Massimiliano Bisazza    


Apertura :  6 Dicembre 2017 dalle ore 18,30 alle ore 21,00 In mostra fino al 19 Dicembre mattino
Presso:
 Galleria d'Arte Contemporanea Statuto13 Via Statuto, 13 (corte int.) - 20121 Milano 
Apertura al pubblico: dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato


Federico Buzzi dipinge con intensità e guardando con afflato alla pittura figurativa del passato novecento italiano. Ammaliato dalle atmosfere sospese di Mario Sironi, da quelle metafisiche di Giorgio De Chirico e da quelle surreali di Carlo Carrà.
Cresciuto di fronte a una collezione di dipinti del primo Rinascimento e degli anni '20, è senza dubbio rimasto piacevolmente segnato consequenzialmente incuriosito; attratto emotivamente, da quella  figurazione che reputa come l'ultima reale tradizione pittorica italiana: Il Gruppo “Novecento”.
I suoi lavori, mai esposti sino ad ora, sono presenti in collezioni private, conosciuti nei circoli intellettuali, tra amici e conoscenti. E' con Galleria STATUTO13 che si presenta l'effettiva possibilità, coadiuvata da una volontà dell'artista stesso, di esporli pubblicamente appannaggio del fruitore.
Come si evince nella citazione dell'incipit i luoghi rappresentati nei suoi dipinti sono spesso legati all'attualità di una società malinconica, dove talvolta la solitudine emerge con connotazioni di timore, altre invece con velate introspezioni surreali, atemporali.
Le copie dal vero inserite tra contesti urbani e metafisici ci ricordano i corpi dei manichini di De Chirico o le statue greche ed evidenziano quello sguardo volto a stilemi del passato, convincendoci che sia necessario un ritorno a tali ambientazioni, trovandoci in una società contemporanea dove valori e principi  morali sono ormai troppo spesso desueti e dimenticati.
Secondo Federico Buzzi difatti l'Arte tradizionale occidentale non è legata a un progresso lineare nel tempo e tanto meno a un fine. Ci troviamo di fronte a cicli, corsi e ricorsi storici dove epigoni e anacronismo fanno da catalizzatori artistici. Un ritorno al passato dunque è auspicabile e quantomeno desiderabile.

sabato 18 novembre 2017


Da sinistra: Andrea G. Pinketts, Deborah Bettega, Emanuela Folliero e i coniugi Rivière.






UNA MOSTRA FOTOGRAFICA UNCONVENTIONAL PER I CINQUANT’ANNI DELLA MAISON RIVIÈRE
James Rivière, il creatore di gioielli, celebra la sua lunga attività

Lungo red carpet per accompagnare gli appassionati della Maison Rivière alla mostra svoltasi presso l’Art Gallery di via Vigevano a Milano in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda.
E’ grazie a James Rivière, designer, gioielliere e scultore, se negli anni sessanta e settanta c’è stata quell’impronta artistica, stilistica e tecnica decisamente innovativa non solo per la gioielleria ma anche per la scultura e il design. Con il contributo di J. Rivière, lo IED (Istituto Europeo di Designer) ha fondato il dipartimento di design del gioiello, oggi punto di riferimento per la formazione di giovani talenti provenienti da tutto il mondo.
In questa mostra ogni foto rimanda a racconti tra mito e modernità. Ogni scatto fotografico è costruito intorno a un gioiello e a una figura femminile non convenzionale: le immagini trasportano l’osservatore dall’Africa alla Cina, dal Medio Oriente al Giappone, dalla Corea all’Italia.
Moltissimi gli ospiti e affezionati clienti intervenuti alla serata, tra cui personalità dell’industria, dell’aristocrazia, della cultura e imprenditori non citati per discrezione  e privacy a cui la stessa Maison Rivière è da sempre attenta. Nell’organizzazione della serata anche il p.r. Max Galletti, tra gli ospiti Scilla Ruffo di Calabria (d.j. d’eccezione  per l’evento), Michela Della Gherardesca e Simone Baudo ma anche volti noti dello spettacolo invitati dalla sociologa, showgirl e p.r. Deborah Bettega tra i quali la conduttrice Emanuela Folliero, lo scrittore Andrea G. Pinketts, il regista Luca Lucini, la conduttrice e autrice Sabina Negri, l’attrice Natalia Bush, il cantante e autore Francesco Mogol insieme alla compagna Sofia Borgato, gli attori Gigio Alberti, Lele Dinero e molti altri.
Oggi, dopo mezzo secolo, la Maison Rivière continua a innovare il mondo del gioiello con creazioni uniche per valore, materiale ed eleganza estetica; forse è per questo che le sue opere sono esposte presso il Musée des Arts Décoratifs del Palais du Louvre a Parigi, il Victoria & Albert Museum di Londra e i Musei Segreti Vaticani. Cinquant’anni sono un traguardo per questa Maison sempre più viva e presente per far sognare tutti coloro che percepiscono la sua arte e il suo innegabile fascino.

lunedì 6 novembre 2017

Ezra Pound


IL PREGIO DI ESSERE UNO SCRITTORE DI DESTRA:
Contrariamente agli scrittori di Sinistra che attraverso i loro scritti 'insegnano', 'discriminano', 'condannano' e 'incensano' in nome di una morale ideologica e fideistica che non conosce l'umanità dell'errore, lo scrittore di destra accetta invece la parità delle parti, e la sfida che lancia è a se stesso prima che a tutti: indaga un sentimento, un paesaggio, magari lo crea per intero con gli stessi mezzi di qualsiasi altro autore, ma lo fa con onestà assoluta perché sa che sta alle sue capacità fare breccia nel cuore del lettore e si concentrerà solo su quelle. Scrivendo, egli non istruirà un processo, né penserà mai di essere ubiquo abbastanza da assumere tutti i ruoli possibili: accusatore, difensore, giudice, imputato e testimone. Non si sogna di eleggere tra le righe alcun tribunale a cui fare appello nel caso in cui il suo lavoro non venisse apprezzato o compreso.
Questo scrittore ha il merito di ricordare che nella sua totalità un'opera d'arte è e deve poter essere sempre percepita come un'opera estetica. Deve cioè poter rispondere al «dover essere». A differenza dei moralisti non rimarrà allora impantanato nell'etica, che dell'estetica è figlia.
Il dato indiscutibile è che di questa onestà intellettuale godrà chi ne possiede abbastanza da riconoscerla, che sia di destra o di sinistra. Sarebbe un peccato per chiunque perdersi la folgorante bellezza dei versi di Pound, alcuni dei quali da soli valgono interi saggi di economia, o l'astrofisica di quel folle di Eliot. Basta leggere il primo dei Quattro quartetti perché il lettore possa misurarsi con le leggi della Relatività di Einstein o vivere in prima persona tutti i salti spazio-temporali enunciati dalla fisica quantistica.

Eventi culturali a Genova.