giovedì 8 luglio 2021

 

L'Editore Luca Cristini di Brescia e lo Storico Marco Cimmino (prefattore del testo) 

presentano il libro di Alberto Rosselli.

PREFAZIONE

LIBRO DI ALBERTO ROSSELLI

‘L’ULTIMA COLONIA’

La guerra coloniale in Africa Orientale Tedesca 1914-1918

 

Il 25 novembre 1918, cioè una ventina di giorni dopo la fine della guerra in Europa, il colonnello Paul von Lettow-Vorbeck, comandante in capo dell’esercito tedesco in Tanganika, entrò alla testa delle sue truppe nella cittadina rhodesiana di Abercorn per arrendersi alle forze britanniche. E qui egli venne accolto con gli onori delle armi, resi da una guardia dei Kings African Rifles di Sua Maestà facente parte della grande e composita armata dell’Intesa che per quattro lunghi anni aveva cercato inutilmente di annientare la piccola ma indomita compagine coloniale posta a difesa della Ost-Afrika.   Con il saggio L’Ultima Colonia, Alberto Rosselli (Gianni Iuculano Editore, Pavia) fa riemergere una delle vicende belliche più straordinarie del Primo Conflitto Mondiale e cioè la lunga e sanguinosa campagna d’Africa Orientale. Una disputa affrontata dalle forze germaniche nel contesto di situazioni ambientali e climatiche estremamente dure e particolari, attraverso l’utilizzo di strategie e tattiche assolutamente innovative e comunque ben diverse da quelle impiegate sul teatro europeo dagli eserciti convenzionali dell’epoca. La campagna del Tanganika fu infatti una guerra ‘a parte’, molto combattuta e soprattutto dominata dalla personalità e dalle gesta di un grande soldato, il colonnello Lettow-Vorbeck, leggendario condottiero delle Schutztruppen, il quale riuscì in un impresa che oggi ha dell’incredibile: quella di contrastare e spesso battere le armate britanniche e alleate, portando lo scompiglio addirittura nelle stesse colonie nemiche. In questo libro, Rosselli traccia un profilo approfondito di questa strana guerra e del colonnello Vorbeck, uomo che seppe coniugare le migliori tradizioni militari germaniche ad un acume in parte innato e in parte derivante dalle sue precedenti esperienze acquisite in vari teatri operativi d’oltremare. Nel corso della Primo Conflitto Mondiale, l’Africa Orientale Tedesca poté contare solo su se stessa, in considerazione dell’enorme distanza geografica che la separava dalla madrepatria e di conseguenza per l’impossibilità quasi assoluta di ricevere rinforzi via mare a causa del controllo esercitato dalla Marina Britannica sugli oceani. Sebbene, come ricorda con precisione l’autore, per ben due volte unità navali germaniche cariche di rifornimenti riuscirono fortunosamente a forzare il blocco e a raggiungere, dopo mille peripezie, il Tanganika. Ma data la sfavorevole situazione complessiva, Lettow-Vorbeck dovette comunque improvvisare una vera e propria economia di guerra a sostegno del suo esercito, basandosi esclusivamente sulle scarse risorse locali – che egli seppe sfruttate appieno e in maniera decisamente ingegnosa - e sulle armi e sui materiali strappati all’avversario nel corso di furibondi combattimenti.

         L’aspetto ‘economico’ ed organizzativo della campagna condotta dai tedeschi in Africa Orientale viene ampiamente indagato da questo libro che ricostruisce in maniera globale ed esaustiva la grande avventura che contrappose non più di 3.000 soldati del kaiser e 11.000 ascari ad un esercito avversario forte di non meno di 160.000 uomini. Una campagna nel corso della quale Lettow-Vorbeck applicò con grande sagacia e maestria tutte le tecniche proprie della guerra-guerreggiata: soluzione che inibì ed impantanò nella boscaglia equatoriale le ben più numerose e bene equipaggiate truppe britanniche, sudafricane, indiane, belghe e portoghesi, sostanzialmente incapaci di adattarsi a questa tipologia di combattimento. Nonostante la sua oggettiva importanza, l’argomento trattato in questo volume appare tuttavia pressoché sconosciuto a gran parte dei lettori italiani, e probabilmente, proprio per questo motivo, esso è stato affrontato da Rosselli, autore che già in passato ha palesato il gusto per le vicende storiche e storico-militari meno note dell’età moderna e contemporanea. Basti pensare ad alcune sue opere come Il Conflitto Anglo-francese in Nord America 1756-1763, Il Tramonto della Mezzaluna – l’Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale e il recente saggio La Resistenza antisovietica e anticomunista in Europea Orientale 1944-56. Se nel primo dopoguerra in Inghilterra, Germania, Belgio e Portogallo sono stati pubblicati diversi memoriali e rari resoconti ufficiali o semiufficiali sulla campagna del Tanganika 1914-1918, in Italia l’unico libro sul tema – opera interessante, ma piuttosto romanzata - venne dato alle stampe negli ormai lontani anni Trenta dallo storico Giuseppe Scortecci.

         Con questa nuova ricerca, Rosselli riscopre e rivisita dunque in maniera adeguata un’indimenticabile ma negletta pagina di storia, non tralasciando importanti dettagli, come l’epopea africana dell’incrociatore Königsberg e del suo valoroso equipaggio che, una volta persa la propria nave, ebbe la sorte di combattere a lungo a fianco degli ascari di Lettow-Vorbeck nella boscaglia africana e soprattutto a rendersi protagonista di leggendarie operazioni condotte su unità di fortuna sui grandi laghi equatoriali. Con L’Ultima Colonia, Alberto Rosselli è riuscito, pur non rinunciando al suo compito di saggista, a fare rivivere in forma e stile vividi una reale pagina di storia, coinvolgendo il lettore in una trama appassionante, simile a quella di un documentato romanzo d’avventura.

 Marco Cimmino

 

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