martedì 16 luglio 2019

Solidali con chi è distante e non si conosce, refrattari con il fratello bisognoso della porta accanto. Questa è la filosofia dei 'terzomondisti'. Di Alberto Rosselli.

Nella foto, Laura Boldrini


Chi si occupa (o fa finta di occuparsi) dei molti drammi dell'Umanità (da sempre presenti nella Storia), spesso, e curiosamente, non ha mai tempo per occuparsi delle disgrazie di chi gli è vicino. Sono solito chiamare questa ipocrita sindrome quale pulsione 'esotico-emotiva della distanza'. Più il dramma è lontano e vago, più è facile essere solidali con disgraziati che manco conosci, proprio in ragione stessa della lontananza che, per forza di cose, tralascia i fatti concreti per dare spazio ai ben più teorici, banali, gratuiti e 'buoni' proponimenti. Così tutti dormono con il cuore in pace (soprattutto Laura Boldrini) autoconvinti della loro presunta solidarietà. E del loro grande impegno socio-sentimentale.

Alberto Bebe Rosselli

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