martedì 3 novembre 2020

 



RIFLESSIONI IN LIBERTA'


Finalmente, un microscopico Virus (il Covid) ha indotto gli uomini a non sentirsi più 'immortali'. Da troppi decenni, l'umanità si sentiva protetta dalla Scienza, e per questa ragione si sentiva quasi 'immortale'. Ora questa certezza non c'è più. Ed è cosa buona, poiché l'uomo, terrorizzato, deve fare i conti con la possibile fine biologica. Via, non è un dramma, ma per troppi decenni il 'progresso scientifico moderno', stolto e arrogante, aveva allontanato questa giusta parabola dall'esegenesi della vita e della sua necessaria contarierietà.

 

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Lo sgangherato pensiero filosofico attuale, permeato di realivismo e nichilismo, sostiene (che tenerezza) che 'L'attuale cogito si debba, giocoforza, autodefinire 'debole' "soltanto perché ha paura a pensare in grande (Rosmini)". Il che lo definisce come un pensiero svagato e in mutande. Tutto ciò non mi sembra un buon viatico.

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Non bisogna mai perdere calma e lucidità, ma una 'fede' esagerata nella Scienza può lasciarci delusi o portarci alla tomba. Ci siamo sentiti immortali per troppo tempo.
Soltanto tre mesi fa, pensavamo che gli scienziati avessero le armi per contenere qualsiasi epidemia o che le epidemie riguardassero sempre Paesi lontani, come la Cina ad esempio. Ci siamo sbagliati: l'ecatombe è arrivata modificando per sempre le nostre vite, ormai tutte esposte al coronavirus. Gli incessanti movimenti di merci e di persone attraverso l’intero pianeta, la globalizzazione (tanto decantata) ha, di fatto, favorito il virus. Nel Medioevo la peste impiegava mesi a diffondersi, oggi basta un'ora affinché un virus uccida centinaia di persone. 
 
 
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Sto pensando a tutte le cose belle ed anche orribili che il Cielo mi ha donato nella vita. Il bilancio? Positivo. Pur essendo un uomo abbastanza normale e pieno di difetti, Dio mi ha sempre teso la mano allorquando ero sull'orlo del baratro. Non so perché. Ma lo ha fatto. E gliene sono ovviamente grato. Da morto me lo spiegherà.
 
 
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  Chi nella vita non prende mai una posizione chiara e netta in materia politica, etica, sociale e sentimentale - vuoi per timore, vuoi per non perdere comode posizioni - non ha alcun diritto di lamentarsi di come vanno le cose. Meglio che taccia e svolga il suo ruolo di eunuco muto e frustrato. Cristo ha insegnato il coraggio di dire e fare, anche a costo di subire qualche seccatura. E se lo ha detto Cristo (finito in croce per avere detto la Verità) per un uomo comune, che rischia assai di meno, deve essere una regola morale inderogabile.
 
 
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 I cosiddetti processi decisionali della 'democrazia rappresentativa' così come fino ad oggi è stata concepita dai vari Mattarella (presidenti 'sciamani della Repubblica) sono in realtà insufficienti (eufemismo) in quanto 'sostituiti' da processi tecnocratici, 'guappeschi, mafiosi e demagogici sui quali il Popolo italiano non può esercitare alcun controllo sostanziale. A suddetto Popolo (trattato come un gregge di pecore microcefale) viene offerta, infatti, l'alternativa costituita da una pseudo-ideologia 'consolatoria' ('Voi Popolo siete il motore della democrazia': sbraitano gli enuchi pastori del gregge). Il tutto In base ad un meccanismo di autocompensazione e di distrazione dalla 'dittatura' della democrazia contemporanea, diffusa non solo in Italia, ma in tutta l'Europa ormai orfana di ragioni e tradizioni. Tutto ciò si affastella poi in un allegro Circo Barnum capace di offrire non soltato inutili spettacoli ludici, ma strazianti reportage di bambini denutriti, di rinoceronti bianchi a rischio di estinzione, di Big One californiani, di foreste amazzoniche inaridite, di calotte polari in estinzione. E a questa messa in scena - elaborata per distrarre la plebe dalle responsabilità dei governi europei e mondiali - forniscono il loro 'santo' contributo giornaliste carampane ex sessantottine ed ormai orfane di fallite rivoluzioni marxiste, associazioni pseudo religiose o laiciste, apocalittiche o nichiliste, senza contare l'apporto di movimenti ridicoli come le Sardine, preti eretici e professori specializzati nella filosofia del 'nulla'. Le nuove 'paure'' planetarie (meteoriti in arrivo, invasioni di pescecani anfibi, fino ad arrivare ai risibili teoremi rigurgitati dai sostenitori 'terrapiattisti'). Tutte queste 'formule di distrazione di massa' sono anche utili per distrarre il singolo individuo dall'ovvio e dalla realtà. Cioè dal fallimento del sistema democratico contemporaneo che di 'democratico' non ha più nulla, poiché sostituito da un sistema chiaramente 'demagogico'. 
 
 
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Nella sua Esortazione Apostolica Post-Sinodale sulla Famiglia del 1981, “Familiaris Consortio”, Papa San Giovanni Paolo II dichiarò che "la famiglia cristiana è la prima comunità chiamata ad annunciare il Vangelo alla persona umana durante la crescita e a portarlo, attraverso una progressiva educazione e catechesi, alla piena maturità umana e cristiana". La famiglia è, quindi, il primo luogo dell'educazione, una verità che definisce essenzialmente la missione della scuola. La scuola serve la famiglia e, quindi, lavora intimamente con la famiglia nel portare i bambini a una maturità sempre maggiore, alla pienezza della vita in Cristo.
Non può sfuggire all'attenzione di nessuna persona premurosa che l'educazione di oggi è sotto un feroce attacco, e l'insegnamento di Papa San Giovanni Paolo II sulla famiglia e la sua missione essenziale di educazione è più vitale che mai. E’, quindi, diritto dei genitori come educatori primari dei loro figli e l'obbligo dei genitori di opporsi a una educazione contraria alla legge morale (vedi la teoria gender che viene inculcata nelle scuole).

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